giovedì 8 dicembre 2011

Warrior


Warrior è un film maschio e asciutto, e così sarà la mia recensione, maschia e asciutta, tanto maschia da far crescere il pelo sul petto a chi la legge.

Tutto ha inizio quando Tommy, ex-marine, torna a casa dal padre alcolizzato. Vuole tornare ad allenarsi e vuole che il padre lo aiuti, ma non è in vena di smancerie. Tommy è uno che pianta i chiodi col palmo della mano e lancia occhiate di fuoco peggio di superman.
Paddy, il padre di Tommy ha anche un'altro figlio, Brendan. Brendan è un professore di fisica, ha una moglie, due figlie di cui una malata e una bella casa nei sobborghi che la banca gli vuole portare via.
Naturalmente lui ha lo sguardo serio e maturo, ma è tosto come il ferro e si riuscirebbe a rialzare anche dopo essere stato investito da un tir.
Il riscatto per tutti e due i fratelli si presenta come un torneo con in palio la bellezza di cinque milioni di dollari, lo "Sparta".
Sono tutti e due degli sfavoriti, anzi i commentatori non fanno altro che ripeterci che non dovrebbero neanche trovarsi lì, ma sia l'iracondo Tommy che il posato Brendan non sono lì ha fare le trecce ai cavalli e si fanno strada a forza di cazzotti pesanti come mattonate.

Il film non riserva molte sorprese, ma prosegue dritto per la sua strada veloce come un diritto ben assestato. I due fratelli hanno il fisico di tori da rodeo e Tommy in particolare ha una musculatura che non sembra neanche del tutto umana. I cazzotti sembrano veri, le scene di lotta ben girate e il ritmo coinvolgente. L'unica pecca di Warrior sta forse nella sua lunga durata, ma alla fine è una specie di Rocky alla seconda e deve prendersi i suoi tempi per presentarci, non uno ma ben due eroi.

Come promesso sono stato asciutto e maschio, ora vado a farmi trecento flessioni su un braccio e a bermi sedici tuorli d'uovo... ci rivediamo all'ospedale.

MM

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